giovedì 28 luglio 2011

Camminavo a piccoli passi


Era inverno, camminavo a piccoli passi su di un sentiero fatto di frasi da dimenticare, ricordi e malinconia, sentivo il vuoto sotto i miei piedi ma non so perché non precipitavo. Avanzando iniziai ad intravedere una piccola luce, sembrava un sole nonostante fosse debole, tanto erano cupe e tetre le tenebre intorno a me, decisi di seguirla, mi sembrava familiare, e pensai di potermi fidare. Mi ritrovai così di fronte un bivio, scelsi con tranquillità e serenità la via da percorrere. All'inizio mi sembrava un percorso già fatto, pensavo e speravo fosse solo una mia impressione ma invece ora non ho più dubbi, sono tornato nello stesso posto da dove ero partito. Mentre camminavo cercavo di convincermi che non poteva essere come in realtà pensavo, ho finto di non vedere, era un cammino già visto ma non volevo ammetterlo, come al solito ho preferito ascoltare il cuore anche se sapevo che sarei andato incontro a vecchie paure, a ricordi che credevo sommersi. Ora rieccomi in questo labirinto di illusioni e menzogne, ad accogliermi ho trovato i soliti demoni che appena mi hanno visto hanno gridato: <<Bentornato all'inferno!>>. Mi sono bruciato nel fuoco che avevo cercato e che pensavo potesse scaldarmi, ed ora mi ritrovo abbattuto al suolo, non è una situazione nuova, mi ci sono trovato tante volte e so cosa succede a questo punto. Solo quando tocco il fondo inizio a reagire, in quei momenti, inizio a bere dal calice del dolore, quella rabbia che l'animo fa vibrare, essa si trasforma in forza per rialzarsi, ancora una volta, come una fenice che muore bruciata dalle sue stesse fiamme e risorge dalle proprie ceneri, l'anima trova la forza di risorgere proprio grazie alla sofferenza che l'ha abbattuta, tornando a volare più in alto di prima, abbandonando timori e fantasmi che l'hanno trascinata al suolo.

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