Non riesco più a vedere limpidamente, nemmeno la luce e le tenebre mi sembrano definite, è come se vedessi tutto sfumato. Le sfumature sono belle, il problema è che sanno anche fotterti alla grande. Ho caldo, l'anima sta prendendo fuoco. Sopprimo questo silenzio, è durato troppo anche lui, torno a parlarti ora, il risultato tanto non cambia. Allora che male c'è, dimmi, se ancora sono qui, come una volta, o forse no, qualcosa è cambiato ma non ho ben capito cosa. Quando vorrai smetterla di fuggire fammelo sapere. Io non corro più, non mi va, non ne vale la pena. Ti dirò... La notte dorme persino bene, non sento più nulla, forse è questo che intendevano dire quando mi dicevano: <<Vedrai passerà...>>. Non è passato un cazzo invece, è solo abitudine, niente di più, niente di meno. Nella mia stanza ho messo un altro letto, è quello riservato al tuo fantasma. Il vento tra un po' inizierà a giocare con le foglie, anche allora lo faceva, ricordi? Il destino non poteva scegliere stagione migliore per farci incontrare, due anime come le nostre, in quale altra stagione potevano mai stregarsi se non in autunno? Io provo ad uscire da questo labirinto, credimi, cerco fortemente di trovare una via d'uscita, una svolta dentro di me, ma l'unica cosa che trovo andando in fondo, sei sempre tu. Mi sembra di tornare sempre da dove sono partito. Se ci sei, vieni allo scoperto. Se senti il bisogno di rifugiarti dentro di me, ancora, non esitare, il tempo a quanto pare non è scaduto. Io sono qui, come un tossico in crisi d'astinenza ad elemosinare droga. Le mie carte sono scoperte ma solo tu puoi leggerle con esattezza. La fine è vicina, lo schianto è imminente, questo è il momento in cui o ci si rialza e si continua a lottare, oppure si affonda, per sempre. Fatti avanti dunque, già so in che modo vorrai uccidermi, come so anche, che una volta fatto ciò, ne uscirai pulita, vaneggiando con i soliti discorsi. Ormai ho imparato che il "punto di vista" è un alibi perfetto, quando si tratta d'uccidere un'anima.
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