venerdì 12 ottobre 2012

Bastava poco


La musica a volte ti accarezza il cuore, altre volte invece te lo sfonda. Ascolto con attenzione le note musicali che gettano avanti ai miei occhi la tua figura. Bevo il nettare delle tenebre mentre assaporo il dolce gusto della vendetta. Ti guardo contorcerti dal dolore che hai dentro. Questa volta non è facile neanche per me, non comprendo cosa mi stia prendendo, ti guardo e basta. Sei rimasta sola, con il cuore sfondato dalla mia indifferenza. In vero, non era questo che avrei voluto, ma non mi hai dato altre scelte, non volevo percorrere questa strada, sei stata tu a prendermi per mano e farmela percorrere, passo dopo passo, ed ecco la fine. Eppure lo sapevi, ne sono sicuro, bastava poco ad evitare tutto ciò. Come hai potuto non essere sicura di quanto potesse fare male la tua assenza? Come potevi non conoscere la mancanza che sentivo verso la tua pelle? Ora ti osservo, sepolta da polvere e ricordi, sei viva nonostante tutto, ma sei debole, ferita e sconfitta da te stessa. Non vedo nulla che abbia senso attorno, non riesco a capire. Strane le nostre vite, distanti e vicine allo stesso tempo. Non ti sarà facile questa volta, rialzarti per tornare a tormentarmi, è probabile che ci riuscirai, ma non ci spero. Inizio a camminare di nuovo, è ora di andare, non dipende da me altrimenti rimarrei, lo sai che sarei talmente stupido da rimanerti accanto anche adesso, ma non posso. Vado avanti, cercando di rimanere vigile per sentire i tuoi passi, ancora una volta, anche se non mi dispiacerebbe, ritrovarmi all'improvviso avvolto dalle tue braccia, mentre procedo solitario sul solito sentiero.

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