martedì 30 ottobre 2012

Solite cose banali

Alle spalle la tua figura diafana, sento ancora il suo respiro sul mio collo. Non ne posso uscire, ora è sicuro, così ripenso alle solite cose banali sentite e dette. Dicono che in amore vince chi fugge, chi ama di meno... Quante ne ho ascoltate. Ne aggiungo anch'io una: in amore non vince né chi fugge né chi resta, ma quello che penetra l'anima dell'altro senza che questi se ne accorga. Tanto, una banalità in più o in meno cosa cambia? Tu comprendi il perché delle mie parole. Ci siamo persi in giorni che ormai sono andati e non torneranno. Il mio cuore sta per scadere. Faccio rivivere i ricordi su fogli sparsi nella mia stanza: è un modo come un altro per anestetizzarli ed allievarne il dolore. Lascio la mente viaggiare, non mi interessa dove va purché sia lontano da te. Mi accingo ad essere rapito dalle sinuose forme, quale bramosia muove l'animo questa notte e chissà dove lo porterà.

lunedì 29 ottobre 2012

I ricordi sono...


"I ricordi sono proprio dei maledetti prepotenti: è inutile chiudergli la porta in faccia, tanto loro la sfondano."

sabato 27 ottobre 2012

La musica abbinata alle parole...

"La musica abbinata alle parole crea un vortice da cui non si ha scampo. Ti prende e basta, non puoi fare altro che lasciarti andare."

giovedì 25 ottobre 2012

Aria d'autunno


L'aria d'autunno inizia a farsi sentire, le mie malinconie non attendevano altro. Non c'è più niente, sembra tutto morto. Chiudo gli occhi. inizio a camminare tra i pensieri, giro tra mente e cuore. Vorrei capire tante cose ma non so dove mettere mano, c'è troppo caos, lascio tutto invariato. Guardarsi dentro è una cosa tremendamente difficile, bisogna essere delicati e decisi allo stesso tempo, come quando dobbiamo sottoporci a qualcosa di doloroso, cerchiamo di compiere l'operazione velocemente ma con mano decisa per sentire meno dolore possibile. La mia anima in questo momento la vedo come un campo di battaglia: c'è chi lotta per vivere, chi è morto, chi cerca di scappare sapendo di essere spacciato, chi combatte sapendo che ormai è finito. Non vado in profondità, non ci riesco e nemmeno lo voglio, credo di sapere cosa troverei andando avanti. I ricordi a volte fanno troppo male, torno fuori, da una parte mi sento meglio. La testa ora è diventata troppo pesante, il cuscino affonda, mi preparo alle tenebre. Tengo sempre un quaderno ed una penna vicino al mio letto, per imprigionare nella carta i demoni che mi assalgono durante la notte. Finirà il mio tormento, magari è già morto ed io non me ne sono reso conto. Chissà, forse sono morto io dentro di te e tu lo sai ma non vuoi dirmelo. "È solo leggero vento e non tempesta...", disse la foglia prima di cadere. A volte tutto può finire con leggerezza.

lunedì 22 ottobre 2012

Nella cenere

Mi lascio avvolgere dal ricordo,
demone sinuoso e subdolo
scalda a tratti il mio cuore
con il suo leggero abbraccio.
Cado di nuovo nel vuoto,
mentre nel mio letto
faccio a pezzi l’anima
vomitando sentimenti.
Non esiste nulla ora,
io e te sepolti nella cenere
un fuoco che brucia latente
sempre pronto a destarsi.
Tendi verso me la tua mano,
lasciami essere scintilla
luce che divampa
distruggendo le tue tenebre.

lunedì 15 ottobre 2012

Luce rossa

Non resisto purtroppo, non ne ho le forze e forse, a dire il vero, non lo voglio neanche fare. Il mio cuore è rimasto troppo indietro ed a quanto pare vuole rimanere fermo, vicino a te. Non posso fare altro che lasciarmi ammaliare anche questa volta dai tuoi labirinti. Entro ed è già magia, anche se non so dietro quale vicolo girare, procedo e basta, solo l'istinto a guidare i miei passi. Non sento più dolore, mi sembra di essere trascinato in un vortice, mi inghiotte con voracità ed io non oppongo alcuna resistenza. Girovago, esploro, tele di misteri e di ombre mi circondano e mi intrigano. Chi sei davvero? Perché il tuo pensiero mi dona ancora emozioni e magie desuete? Continuo a perdermi sempre più tra queste pareti dalle sfumature tenebrose, le accarezzo camminando lentamente, non guardandomi mai indietro. I passi si fanno sempre più leggeri, ad un tratto le mura iniziano a prendere colore, mi sembra di scorgere una luce rossa più in fondo, mi avvicno, è un debole fuoco, lasciato lì con la sua fiamma pronta a spegnersi da un momento all'altro. Ho capito, devo uscire di qui ora, l'uscita è davanti a me. Non ti lascio niente questa volta, vorrei farlo ma tu non me lo permetti, forse agisci in tal maniera per proteggermi o forse per proteggerti, lo sai solo tu. Una risposta però la vorrei, dimmi, potrai mai continuare ad ignorare queste parole, sapendo di non poter dubitare di loro? Io non ricordo né verità né bugie ma semplicemente attimi intensi, in cui mi bastava averti accanto per stare bene.

venerdì 12 ottobre 2012

Bastava poco


La musica a volte ti accarezza il cuore, altre volte invece te lo sfonda. Ascolto con attenzione le note musicali che gettano avanti ai miei occhi la tua figura. Bevo il nettare delle tenebre mentre assaporo il dolce gusto della vendetta. Ti guardo contorcerti dal dolore che hai dentro. Questa volta non è facile neanche per me, non comprendo cosa mi stia prendendo, ti guardo e basta. Sei rimasta sola, con il cuore sfondato dalla mia indifferenza. In vero, non era questo che avrei voluto, ma non mi hai dato altre scelte, non volevo percorrere questa strada, sei stata tu a prendermi per mano e farmela percorrere, passo dopo passo, ed ecco la fine. Eppure lo sapevi, ne sono sicuro, bastava poco ad evitare tutto ciò. Come hai potuto non essere sicura di quanto potesse fare male la tua assenza? Come potevi non conoscere la mancanza che sentivo verso la tua pelle? Ora ti osservo, sepolta da polvere e ricordi, sei viva nonostante tutto, ma sei debole, ferita e sconfitta da te stessa. Non vedo nulla che abbia senso attorno, non riesco a capire. Strane le nostre vite, distanti e vicine allo stesso tempo. Non ti sarà facile questa volta, rialzarti per tornare a tormentarmi, è probabile che ci riuscirai, ma non ci spero. Inizio a camminare di nuovo, è ora di andare, non dipende da me altrimenti rimarrei, lo sai che sarei talmente stupido da rimanerti accanto anche adesso, ma non posso. Vado avanti, cercando di rimanere vigile per sentire i tuoi passi, ancora una volta, anche se non mi dispiacerebbe, ritrovarmi all'improvviso avvolto dalle tue braccia, mentre procedo solitario sul solito sentiero.

mercoledì 3 ottobre 2012

Non è passato

Non riesco più a vedere limpidamente, nemmeno la luce e le tenebre mi sembrano definite, è come se vedessi tutto sfumato. Le sfumature sono belle, il problema è che sanno anche fotterti alla grande. Ho caldo, l'anima sta prendendo fuoco. Sopprimo questo silenzio, è durato troppo anche lui, torno a parlarti ora, il risultato tanto non cambia. Allora che male c'è, dimmi, se ancora sono qui, come una volta, o forse no, qualcosa è cambiato ma non ho ben capito cosa. Quando vorrai smetterla di fuggire fammelo sapere. Io non corro più, non mi va, non ne vale la pena. Ti dirò... La notte dorme persino bene, non sento più nulla, forse è questo che intendevano dire quando mi dicevano: <<Vedrai passerà...>>. Non è passato un cazzo invece, è solo abitudine, niente di più, niente di meno. Nella mia stanza ho messo un altro letto, è quello riservato al tuo fantasma. Il vento tra un po' inizierà a giocare con le foglie, anche allora lo faceva, ricordi? Il destino non poteva scegliere stagione migliore per farci incontrare, due anime come le nostre, in quale altra stagione potevano mai stregarsi se non in autunno? Io provo ad uscire da questo labirinto, credimi, cerco fortemente di trovare una via d'uscita, una svolta dentro di me, ma l'unica cosa che trovo andando in fondo, sei sempre tu. Mi sembra di tornare sempre da dove sono partito. Se ci sei, vieni allo scoperto. Se senti il bisogno di rifugiarti dentro di me, ancora, non esitare, il tempo a quanto pare non è scaduto. Io sono qui, come un tossico in crisi d'astinenza ad elemosinare droga. Le mie carte sono scoperte ma solo tu puoi leggerle con esattezza. La fine è vicina, lo schianto è imminente, questo è il momento in cui o ci si rialza e si continua a lottare, oppure si affonda, per sempre. Fatti avanti dunque, già so in che modo vorrai uccidermi, come so anche, che una volta fatto ciò, ne uscirai pulita, vaneggiando con i soliti discorsi. Ormai ho imparato che il "punto di vista" è un alibi perfetto, quando si tratta d'uccidere un'anima.