giovedì 1 dicembre 2011

Un foglio bianco

Un foglio bianco, un'altra pagina da scrivere. Allora avanti, lascia che la penna scorra sicura e decisa, dipingendo parole libere da qualsiasi legame, spezza le catene del cuore. Canta il tuo risveglio senza temere, buttati da quel che sembra un precipizio, scoprirai che è solo un trampolino di lancio. Abbandona i lamenti, respira il puro silenzio, disperdi le tenebre che hai dentro. Inizia a far galoppare il cuore guardando un nuovo orizzonte dai colori vivi. 

mercoledì 23 novembre 2011

Brividi furiosi di passione


Nel buio tenebroso ed affascinante, si immergono le proprie paure. Affogare la solitudine tra le pareti illuminate da luci soffuse. Percorrere i sentieri dell'intimità, assaporarne i dettagli lentamente per gustarli meglio. Toccarsi l'anima a vicenda in superficie e nascondersi dietro il piacere del sesso. Il desiderio prende fuoco mentre i due corpi si avvicinano. Lasciarsi andare all'ardore. Brividi furiosi di passione. Bocche voraci. Lingue che si mischiano carnalmente. Mani audaci, salgono e scendono sulla pelle infuocata... E poi scegliere se fuggire via o rimanere.

martedì 22 novembre 2011

Lo sapevo che stavo sbagliando...

"Lo sapevo che stavo sbagliando ma sbagliare quando ci sei tu di mezzo è sempre meraviglioso."

venerdì 18 novembre 2011

Amo quando una persona mi mostra...

"Amo quando una persona mi mostra i suoi lati più oscuri e negativi, perché mi fa comprendere che in una parte del suo cuore ci sono anch'io."

giovedì 17 novembre 2011

Sono di nuovo qui

La luna guida i miei passi su questa spiaggia deserta. Ascolto la sinfonia del mare, il suono continuo e magico delle sue onde accompagna i miei pensieri di questa notte, sono di nuovo qui, tra un sogno che vive di ricordi mai spenti ed una realtà fatta di momenti meravigliosi immortalati nelle fotografie. Il confine tra questi due mondi è tanto sottile quanto è grande la loro diversità, sembra quasi di stare in bilico su una corda, pronto a cadere da un lato o dall'altro, fermo, immobile, senza sapere minimamente sapere cosa sia giusto fare. Sei solo, guardarsi dietro non serve a niente, non si può tornare indietro. In quale direzione è giusto indirizzare il passo? La mente risponde in un modo, il cuore in un altro, classica situazione. Quanto coraggio ci vuole per credere nei propri sogni?

mercoledì 16 novembre 2011

Si balla con il passato...

"Si balla con il passato quando in mezzo a tante scelte non si riconosce nè il presente nè il futuro, è un modo per andare sul sicuro."

lunedì 14 novembre 2011

venerdì 11 novembre 2011

Questa è una di quelle sere...

"Questa è una di quelle sere in cui vorrei addormentarmi con il dolce peso del tuo viso sul mio petto."

giovedì 10 novembre 2011

Anima insanguinata

In quel giorno ove decisi di morire,
scorgo la maschera indossata
per non credere più ad un amore da seppellire
dentro quest'anima insanguinata.
Rinascendo senza me stesso,
mi perdo nel passato e nel presente
colmando questo mio vuoto senza nesso
cercando un cuore che non mente.
La tua immagine è fissa nel mio cuore,
nel mio cercare avvolto di paura
la luce dei tuoi occhi spazza via ogni timore
come la luna in una profonda notte scura.

mercoledì 9 novembre 2011

Sussurra il tuo nome

La brezza leggera del crepuscolo sussurra il tuo nome. Prendono vita nella mente fotografie d'attimi d'intimità, il rosso infuocato del tramonto mi ricorda quella passione che incendiava i nostri animi. La notte sta arrivando e non mi va di torturarmi con domande che non hanno risposte, mi lascio cullare dal tuo ricordo, forse sarà lontano dalla realtà di allora ma non importa, adesso che importanza può mai avere visto che non tornerai più, non è rimasto nulla, solo sezioni di un tempo che ogni tanto si fanno sentire. Rientro in questa casa vuota, corridoi come meandri, finestre che sembrano sbarre, pareti simili a specchi che riflettono davanti a me la tua figura, quanto può essere triste cercare rifugio nella prigione del passato? Tutto quello che ho intorno ora mi parla degli attimi trascorsi insieme, di quelle mani che mi accarezzavano, di quella bocca che si faceva divorare, di quello sguardo a cui non riuscivo assolutamente ad opporre resistenza, e mentre mi sdraio sul mio letto, penso che questa è una di quelle sere in cui vorrei addormentarmi con il dolce peso del tuo viso sul mio petto.

martedì 8 novembre 2011

Vorrei accompagnarti nei miei vuoti...

"Vorrei accompagnarti nei miei vuoti, per poterti immegere nei loro silenzi assordanti e farti ascoltare la loro musica composta da solitudine e malinconia."

lunedì 7 novembre 2011

Giornata produttiva

Oggi per fortuna è stata una giornata produttiva nonostante la pioggia. Pare che mi sia dato quella scossa che da tanto cercavo di darmi. Basta poco per sentirsi sereni e sollevati, sono stanco ma è normale dopo un giorno così. Non c'è cosa più bella di quando si riesce a dare tutto ed impegnarsi al massimo, purtroppo non so ancora se i risultati che arriveranno saranno positivi, ma se continuo su questa strada tutto dovrebbe andare bene. Una cosa che oggi mi ha lasciato un po' pensieroso è un episodio capitato oggi pomeriggio. Erano circa le 15:30, sono uscito per andare a prendere le sigarette, ho trovato il tabacchi chiuso così le ho prese al distributore, mentre ritiravo il pacchetto sento ad un tratto un botto provenire da dietro le mie spalle. Mi volto e vedo una signora anziana dalla stazza robusta caduta per terra, non riusciva a tornare in piedi da sola, così mi ci sono avvicinato subito per aiutarla, in quel momento passano altri due ragazzi, li chiamo ma loro fanno finta di non sentirmi e di non vedermi, vedendo la loro indifferenza cerco di aiutare l'anziana signora da solo a risollevarsi, fortunatamente ci riesco, lei mi ringrazia e poi inizia a gesticolare con le mani chiedendomi qualche spiccio. A quel punto mi era venuto un dubbio e pensavo: ma come? Io ti do una mano e tu mi chiedi dei soldi? Non mi dava l'aria di essere una mendicante, è vero che l'abito non fa' il monaco però... Misericordia! Alla fine gli ho dato il resto preso dal distributore di sigarette cioè € 1,50 e lei se ne è andata camminando allegramente come se niente fosse accaduto, vedendola così arzilla non riuscivo a capire come mai non si sia alzata da sola un minuto prima. State pensando anche voi quello sto pensando io? Mah comunque come dice il detto: fai del bene e dimentica, fai del male e medita.

venerdì 4 novembre 2011

Nei miei vuoti


Vorrei accompagnarti nei miei vuoti, per poterti immegere nei loro silenzi assordanti e farti ascoltare la loro musica composta da solitudine e malinconia. Se tu decidessi di entrare, sentiresti di nuovo il profumo di quel passato che ti faceva sognare, leggeresti sulle pareti le tue frasi prima dette e poi rinnegate, toccheresti con le mani le piaghe del mio dolore, assaggiaresti il sapore di lacrime mai versate: ne ho accumulate così tante da farle diventare un fiume che scorre nei giardini dell'animo, pronto a straripare da un momento all'altro e a devastare ogni cosa sia dentro me, compresa te che sei stata l'artefice di tutto questo. Quale piacere avrei nel vederti annegare nel vortice della mia tristezza.

giovedì 3 novembre 2011

Dietro il suo mistero


Febbraio quella sera non si era certo risparmiato, faceva parecchio freddo, un ragazzo era sotto casa di una ragazza conosciuta da un paio di settimane, la stava aspettando in macchina con l'aria calda accesa, i fari dei lampioni del viale a fargli compagnia ed in sottofondo la canzone "Sex" dei Negrita. Era la famigierata terza sera, quella in cui di solito si stabilisce se continuare a vedersi oppure se chiudere il sipario. Lei arrivò un po' in ritardo, si era davvero preparata alla grande, per un attimo lo prese come un segnale incoraggiante poi però si ricordò che era sabato, pensò quindi che lui non c'entrasse assolutamente nulla con la sua preparazione a tiro. Lei entrò in macchina, lo salutò con il classico bacio sulla guancia e andarono in un pub a trascorrere la prima parte di quel sabato sera. Mangiarono un hamburger e bevvero un paio di birre ciascuno. La tipa da un lato sembrava la sua anima gemella, le piaceva bere, fumare e giocare a biliardo, infatti per questo motivo anche gli amici di lui dicevano che formavano davvero una bella coppia date queste affinità, ovviamente parlavano così per prendere in giro. Con lei non si trovava male, ma doveva capire bene con chi aveva a che fare, e sinceramente non riusciva proprio ad inquadrarla come persona, questa cosa lo spaventava ed attraeva allo stesso tempo. - Le persone misteriose, sono come una sorta di ostrica chiusa, la vai ad aprire e non sai se nascondono un perla preziosa oppure solo il vuoto - pensava mentre le parlava della giornata appena trascorsa, non togliendo mai lo sguardo dai suoi occhi. Dopo il pub la portò un po' nella sua comitiva, la ragazza era una tipa socievole, non si faceva problemi e a quanto pare risultava simpatica anche agli amici di lui, alla fine rimasero circa venti minuti per poi proseguire la serata per fatti loro, - Ora dove ti andrebbe di andare? - chiese lui, - A bere, però stavolta offro io! - rispose lei ridendo. Presero di nuovo la macchina ed andarono in un locale chiamato "La caffetteria", era il posto giusto per una coppia o gruppi di ragazzi che volevano trascorrere la serata bevendo superalcolici. - Cosa mi consigli? - chiese lei appena si sedettero al tavolo, - Hai mai assaggiato martini bianco con vodka alla fragola, ghiaccio e limone? - rispose lui, - No, mai! - disse lei, - Allora ti consiglio di prenderlo, a me piace molto - disse lui. Ordinarono così il cocktail proposto dal ragazzo, a lei piacque molto e ne ordinò un altro, - Non è che starai esagerando? - chiese lui con aria leggermente preoccupata, - No ma che non preoccuparti, reggo bene tranquillo! - rispose lei con tono convincente. A quel punto lui fece buon viso a cattivo gioco, non credeva alla storia del reggo bene, ma non voleva essere fastidioso così aspettò che finisse il suo secondo drink. Finito di bere, provò ad anticiparla per andare a pagare il conto ma lei se ne accorse e lo bloccò in tempo, - Ah allora non sei così ubriaca, brava mi fa piacere! - le disse ridendo, - Te l'ho detto che reggo bene! - disse lei fingendo un'aria imbronciata. Lui aveva bene in mente dove portarla per concludere la serata in bellezza, anche perché lei gli aveva detto di avere un po' di erba da fumare, gliela aveva regalata un suo amico nel pomeriggio e voleva andare in un posto tranquillo dove andare a consumarla. Lui pensava e sperava di poter prendere così due piccioni con una fava: fumo e sesso in unico luogo. Arrivarono nel posto dove il ragazzo era solito appartarsi in macchina con una ragazza, c'era un bel panorama, il golfo appariva in tutta la sua bellezza, colorato dalle luci che squarciavano le tenebre della notte, uno spettacolo meraviglioso, anche lei ne rimase davvero meravigliata e tutto sembrava procedere nel migliore dei modi. Furono presi per un attimo da un attacco di romanticismo ed iniziarono a fare un remake della scena più famosa del film "Ghost" rollando insieme la cartina con dentro l'erba, si resero conto però che la stavano solo rovinando, così smisero scoppiando a ridere. A quel punto lui iniziò ad essere abbastanza ottimista, sentiva una vocina dentro che gli ripeteva incessantemente - Vai che si tromba stasera! Dai che te la dà! -. L'accesero ed iniziarono a fumarla, lui decise di lasciarle un po' più della metà da fumare visto che avevano solo quella a disposizione, voleva fare un gesto carino, non lo fece per raggiungere più facilmente quello scopo, detestava provarci con una ragazza fuori controllo visto che già una volta si era dovuto subire la tristissima frase "Con te ci sono stata, ma solo perché ero fatta!". Mentre fumavano parlavano, si rideva un po' più facilmente in quelle condizioni, finito di fumare lei buttò la canna dal finestrino. Ecco il momento di arrivare al dunque era arrivato, lui iniziò ad accarezzarle i capelli ed avvicinò la sua bocca a quella di lei per baciarla, ella in un primo momento sembrava consenziente, ma poi si ritrasse di scatto, rimase ferma con lo sguardo fisso in avanti, - Portami subito a casa - disse con tono tirato, si sentiva male, infatti neanche il tempo di finire la frase che aprì lo sportello della macchina ed iniziò a vomitare, un po' dentro un po' fuori. Lui in quei momenti benediva il fatto di avere tappetini di gomma al posto della moquette e le teneva la fronte per aiutarla a svuotarsi di tutto quello che aveva in corpo, quando vide che aveva finito pulì il vomito, la tipa se ne stava sul sedile in uno stato di semi incoscienza. Riaccese la macchina e la portò in una fontana lì vicino, lei non ce la faceva neanche a camminare, così lui l'aiutò a darsi una rinfrescata accompagnandola passo dopo passo. Ripartirono verso di casa lei, erano circa le quattro del mattino, lui scese dalla macchina, non perse tempo a mettersi la giacca ma si fiondò subito da lei per aiutarla tirando su il cappuccio della felpa che indossava quella sera, lei gli consegnò le chiavi per entrare nel parco dove abitava. Arrivati nell'atrio del palazzo, lei disse che doveva togliersi i tacchi altrimenti avrebbe fatto troppo rumore nelle scale, provò a toglierseli con l'aiuto di lui ma in quelle condizioni non riusciva nemmeno a pensare - Senti risolviamo il problema a modo mio - disse lui, così la prese in braccio e chiese a lei di reggere le chiavi per entrare nel palazzo. Entrarono, lui l'accompagnò al secondo piano grazie all'ascensore, la mise giù fuori la porta dell'appartamento, lei lo ringraziò e lo salutò in modo distaccato. Il ragazzo pensò che quella freddezza era dovuta al fatto che stava male, ma qualcosa non lo convinceva. Uscì fuori l'atrio per tornare alla macchina ma trovò il cancello principale chiuso, per fortuna in quel momento stava rientrando una coppia che apri di nuovo il cancello - Aò! A ragazzì, la prossima volta rimani dentro eh! - le disse la donna mentre rientrava nel palazzo. Quella che doveva essere la serata ideale per entrambi diventò una serata da dimenticare, anche se era difficile cancellare un simile ricordo. L'indomani la chiama per avere sue notizie, per sapere come stava, ma il cellulare di lei risultava spesso spento e quando squillava lei non rispondeva. Nel tardo pomeriggio finalmente riesce a beccarla su windows live messenger, e subito gli chiede come stava e perché non l'aveva richiamato al cellulare. Le risposte di lei non furono quelle sperate - Senti, tu a me devi lasciarmi stare, sei stato davvero un gran maleducato! Mentre vomitavo hai pensato a pulire la macchina, e sotto casa mia ti sei messo il cappuccio, dicevi che ti piaceva fumare e hai fatto fumare solo me, bugiardo, con te non voglio avere più niente a che fare! - scrisse lei nella finestra di conversazione. - Ehi bella, ma fammi sentire, oggi che ti sei bevuta? Non lo sai che fa male bere dopo una sbronza? O hai fumato? Fammi capire dovevamo tornare a casa tua con il vomito in macchina? Mentre vomitavi ti tenevo la fronte, ho pulito dopo, sotto casa tua ho messo il cappuccio perché faceva un freddo cane, non sapevo fosse maleducazione. Mi rendo conto solo ora che forse tu appartieni ad un altro mondo o forse hai qualche problema mentale perché io davvero rimango esterrefatto dalle tue parole, fatti curare è meglio, invece di dire assurdità! - ribattè lui. La conversazione terminò lì, quando lui inviò il messaggio lei passò offline, da quel momento in poi non ebbero più contatti. Lui non sapeva davvero cosa pensare, era allibito, due giorni dopo però scoprì la verità tramite una loro amica in comune: lei era interessata ad un altro, un suo ex che si era rifatto vivo proprio il sabato pomeriggio, lei gli chiese di uscire ma l'ex rifiutò, così per farlo ingelosire decise di uscire con il ragazzo conosciuto da un paio di settimane. Il malcapitato ora l'aveva inquadrata, dietro il suo mistero c'era solo il vuoto e non una perla preziosa, ci rimase molto male poiché non si spiegava come aveva fatto ad essere così ingenuo, ma il destino a volte paga nel breve periodo, infatti alla fine lei riusci di nuovo ad uscire con il suo ex, era convinta che sarebbero di nuovo stati insieme per sempre, ma lui non gli aveva detto che ad una settimana di distanza si sarebbe trasferito in Germania per lavoro, la usò qualche sera prima di partire, lei seppe di questo trasferimento solo il giorno prima della partenza. La ragazza aveva ingannato un ragazzo per una sera, per essere illusa da un suo ex per una settimana.

mercoledì 2 novembre 2011

Sapersi adattare

Rabbia, fuoco rosso che mi brucia dentro, simile ad un crepuscolo che scompare lentamente dietro le montagne, intenso. Incenerisce con piacere tutto ciò che ti riguarda, non lascia scampo alcuno a nessuna tenerezza, le bugie ricevute per lei sono benzina, la rendono più forte e più spietata. Solitudine, vento freddo che punge, sembra quasi che nella sua corrente ci siano piccoli pezzi di vetro che feriscono l'anima ad ogni raffica. Speranza, fiume che scorre nonostante gli ostacoli, a cui abbeverarsi ogni qualvolta se ne sente il bisogno, a volte però bisogna allontanarsi dal suo letto per poter continuare a camminare sulla terra ferma ma anche non la vedi più lei c'è sempre e continua il suo viaggio verso il mare. Malinconia, una luce ingannatrice, mostra un passato bugiardo, mai esistito, pieno di demoni travestiti da angeli che gettano la loro maschera ogni volta che vengono riportati nel presente. Esperienza, terra su cui camminare, stando attenti a non inciampare: su un sentiero i sassi cambiano posizione infinite volte; se si va a terra l'importante è rialzarsi e continuare il percorso, gli ostacoli alla fine ci saranno sempre, le situazioni possono sembrare simili ma non sono mai completamente uguali, bisogna sapersi adattare.

martedì 1 novembre 2011

Novembre apre il sipario

Novembre apre il sipario, ma sembra che sul palcoscenico non ci sia lui ma un mese estivo: secondo voi è normale che all'arrivo di questo mese uno esca a maniche corte? Beh se la risposta è no sappiate che qui oggi faceva caldo, infatti sia questa mattina sia oggi pomeriggio sono uscito con jeans e maglietta a mezze maniche, stavo bene, se non sbaglio c'erano circa 23 °C di temperatura. Dopo pranzo sono andato al cimitero, preferivo evitare di andarci visto che ci vado anche durante l'anno ed inoltre detesto la confusione, ma erano quasi due mesi che non andavo quindi ho preferito fare visita ai miei nonni, nonostante sapevo di trovare un mare di gente. Sono tornato a casa dopo circa un'oretta, non so perché ma oggi mi sento scombussolato, mi sono svegliato sentendo qualcosa di strano, è come se qualcosa fosse morto dentro facendo rinascere qualcos'altro, ma non so bene cosa sia, mi sento come chi si perde durante un sentiero ed una volta arrivato per caso in un posto che non conosce si guarda intorno per capire dove sia capitato, pare proprio che l'arrivo del mese dei santi e dei morti mi abbia portato una specie di scossa, spero solo che sia positiva, di solito divento pazzo quando non riesco a comprendere fino in fondo certe cose ma per ora preferisco risolvere questo problema aprendo una birra, il crepuscolo è passato già da parecchie ore ormai e non voglio preoccuparmi di cosa mi porterà l'alba di domani, anche perché servirebbe a poco.

lunedì 31 ottobre 2011

Non arriva nulla

Non sono un tipo a cui piace la via di mezzo, sono sempre passato da un estremo all'altro, se potessi forse vivrei sempre sdraiato al suolo, oppure in eterno equilibrio su una corda, di sicuro non starei appeso ad essa, preferirei lasciarmi andare e sprofondare oppure scuotermi e risalire. La vita però a volte picchia troppe forte, e per resistere ai suoi colpi bisogna adattarsi alle situazioni, a volte anche chinare il capo purtroppo, rimanere appesi per l'appunto, perché il baratro fa paura e le forze per risollevarsi mancano. In quei momenti si mette in discussione tutto quello fatto fino ad allora, i flashback iniziano a penetrarti la mente creando solo domande e non dando nessuna risposta: cosa ho fatto? Per quanto potrò andare avanti così? Qual è la via d'uscita? Niente, non arriva nulla, l'unica cosa che senti arrivare sono le braccia possenti delle tenebre, ti prendono senza lasciarti scampo e ti stringono tanto da lasciarti appena la forza per respirare. Sei nel buio e brancoli in esso, ogni passo in avanti non sai dove conduce, cerchi la luce andando avanti a tentoni, e quanti miraggi ti appaiono durante questo lento e torturato cammino, ecco sei lì, sembra che sia tutto finito e poi vedi scomparire di nuovo tutto, un'altra delusione, un'altra ferita da annotare sulle mura dell'anima, mentre il desiderio di rimanere aggrappato a quel filo di speranza diminuisce sempre più ecco che arriva la voce della tentazione: e se ti lasciassi andare? No, non è possibile, sarebbe come fuggire, i vigliacchi scappano ed io non ci tengo ad esserlo, dunque resterò in bilico fin quando potrò resistere e se propriò cadrò mi risolleverò provando ad affogare questi pensieri nell'inchiostro con cui scriverò le pagine del libro della mia rinascita, l'abisso non fa poi così paura, si può sempre uscire da esso e rinascere con qualche consapevolezza in più e con quella rabbia che diventerà forza per andare avanti con determinazione. Che male c'è nel fuggire? Nessuno, ma la fuga non è quasi mai una soluzione, è solo un modo per ritardare il momento in cui il tuo demone verrà a bussare alla porta del tuo animo, invece di pensare a come scappare sarebbe più produttivo elaborare un modo per superare certe difficoltà, anche perché non esiste un rifugio sicuro in grado di proteggerti dalle ombre del tuo cuore, non faranno altro che allungarsi fino a raggiungerti di nuovo.

martedì 25 ottobre 2011

L'inizio di una storia

Era il classico pomeriggio d'autunno, quel 18 ottobre del 2005, con quell'aria non molto fredda ma che ogni tanto riusciva a pungere. Lui era fuori la stazione ad aspettarla, non trovando posto per la macchina decise di aspettarla vicino l'uscita, lei poco dopo scese dal treno che aveva preso a Caserta, lo chiamò al cellulare e si avviò verso l'esterno per raggiungerlo. Era il loro primo appuntamento. Si incontrarono fuori la stazione di Cassino, aspettavano quel momento da un po' di tempo. L'uno andava incontro all'altra con passo teso e lento, assaporando ogni attimo, ogni respiro della fine di quell'attesa che aveva amplificato il loro desiderio di guardarsi negli occhi e di scoprirsi a vicenda. Fatti i convenevoli lui le propose di andare a prendere un caffè in un bar lì vicino. - Che ne diresti di andare a prenderci un caffè? Conosco un bar qui vicino che li fa abbastanza bene, certo non credo che qui il caffè sarà buono come a Napoli però posso assicurarti che non è male - disse lui con tono convincente, - Mi fido delle tue parole, e poi mi ci vuole proprio un bel caffè! - disse lei sorridendo. Si avviarono verso il bar, durante il breve tragitto continuarono a conversare, erano sciolti, non c'erano mai attimi di silenzio, tutti e due si sentivano a loro agio. Entrarono nel bar e si sedettero ad un tavolino, l'unico rimasto libero, chiesero due caffè normali ed iniziarono a conversare, spesso si prendevano in giro a vicenda, lui riusciva a farla ridere di gusto e a lei questo non dispiaceva, era una tipa solare, piena di vita, per nulla permalosa e con la risposta sempre pronta. Lui invece era una sorta di ossimoro vivente, allegro fuori e cupo dentro, aveva occhi così scuri che potevano far intravedere le tenebre che aveva dentro, eppure gli piaceva scherzare, fare auto ironia, un tipo che non se la tirava e sapeva come mettere le persone a proprio agio. - Senti, ma dopo dove andiamo? - chiese lei mentre frugava nella borsa. - Se ti fidi, prendiamo la mia macchina e ti porto a fare un giro dalle mie parti... - rispose lui con un po' di insicurezza, temeva che lei non si fidasse o che avesse frainteso le intenzioni. - Mi fido di nuovo, anche perché non preoccuparti so difendermi che pensi, comunque ho proprio voglia di rivedere il mare quindi andiamo! - rispose lei ridendoci su. Uscirono dal bar, mentre si avviavano verso la macchina, una Fiat Cinquecento rossa del 1994, lui si accese una sigaretta anche se sapeva che a lei questo non sarebbe proprio piaciuto, gli andò bene visto che ella si limitò a borbottargli una frase in napoletano. Entrarono in macchina e si diressero verso il mare, più precisamente verso Gaeta, lei d'estate ogni tanto con la sua famiglia andava al mare proprio da quelle parti. Ci misero poco ad arrivare, circa quaranta minuti, parcheggiarono la macchina di fronte la capitaneria di porto, una volta fatto il "grattino" per la sosta si avviarono insieme verso la passeggiata del molo. Camminavano tranquilli, punzecchiandosi di tanto in tanto mentre le loro mani si sfioravano e si cercavano come se fossero indipendenti dalle loro teste che invece tentavano di frenarle. Si scrutavano minuziosamente tra una chiacchiera e l'altra, lui notò che per i suoi gusti la tipa era un po' troppo magra, ma aveva un viso pulito e stupendo, due occhi castano scuro leggermente velati dall'ombra della tristezza, capelli lunghi, lisci e neri, una parlantina spigliata e mai banale o noiosa, colorata da una vivace e meravigliosa cadenza napoletana per cui lui ogni tanto la prendeva in giro anche se gli piaceva moltissimo ascoltare il suono di quell'accento. - La vuoi finire di prendermi in giro? Guarda che sono nata in Francia! - disse lei fingendo di essere stizzita, - Beh guarda a me fa piacere che i geni napoletani abbiano preso il sopravvento su quelli francesi, sai preferisco le italiane alle francesi! - rispose prontamente lui, lei sorrise con gusto e si avvicinò per dargli un bacio sulla guancia. Le ore passarono velocemente, tra risate, carezze affettuose prive di audacia e discorsi di tutti i tipi. Prima di andare via le chiese se poteva offrirgli un gelato o qualcosa di cui avesse voglia, ma lei rifiutò - Non preoccuparti non voglio nulla, dico davvero, grazie per il pensiero - disse lei con tono dolce ma deciso. A quel punto si avviarono a riprendere la macchina, una volta entrati lui la guardò per un paio di secondi negli occhi - Beh? Che hai da guardare? - chiese lei incuriosita, - Niente, mi va di guardarti, non posso? - rispose lui, - Certo che puoi, allora sei pronto a farti guidare fino a casa mia? - rispose lei, - Certamente, mi fido ciecamente, andiamo pure a perderci nei meandri del casertano! - disse lui sorridendo mentre metteva in moto la macchina, lei rise di gusto - Ma quanto sei scemo, non preoccuparti sono un'ottima guida! - disse lei scompigliandogli i capelli. Partirono, le loro anime ridevano, quella mezza giornata passata insieme stava per volgere al temine ma erano soddisfatti, tutti e due volevano rivedersi al più presto, - Senti ma tu come la vedi? - chiese lei, - Come vedo cosa? - rispose meravigliato lui, - Come cosa? Secondo te come andrà tra me e te? - rincalzò lei, - Mah guarda non so, per quel poco che ho visto hai le carte in regola per farmi perdere la testa... - rispose timidamente lui, - Ma a te non piacciono quelle con un bel paio di meloni davanti? - chiese lei sarcasticamente, - Si è vero, amo le curve in una donna però quello che mi fa davvero partire è il suo modo di essere, tu non avrai un seno grande, ma non sei brutta, quindi per l'aspetto fisico sei ok se è questo quello che vuoi sapere, poi non so come andrà, per ora so solo che voglio rivederti, e la prossima volta se vorrai verrò a prenderti sotto casa! - rispose tranquillamente lui, - Per essere il primo incontro ti sei sbilanciato parecchio, comunque anch'io voglio rivederti, spero che tu non ti perda quando verrai a prendermi a casa... - disse lei gesticolando con le mani, lui sorrise e le accarezzò i capelli. Dopo aver affrontato questo discorso erano tranquilli, erano convinti che l'uno voleva rivedere l'altra dopo il tempo trascorso insieme, ma prima di allora nessuno dei due si era sbilanciato a tal punto da dare qualche certezza e neanche avevano mai parlato di una prossima volta. Ora si sentivano leggeri, erano consci che si attraevano e che quell'incontro sarebbe potuto diventare l'inizio di una storia.

lunedì 10 ottobre 2011

Freddo improvviso


Pomeriggio d'autunno, bevo un caffè ed esco fuori il terrazzo di casa per accendermi una marlboro rossa (maledetto vizio). Osservo un po' il panorama, il cielo ed il mare sono scuri, mi perdo fissando il vuoto fatto di fumo, nuvole, vento e sfumature grigie, l'aria è proprio impregnata della classica malinconia di stagione. I flashback iniziano a viaggiare nella mia mente e così proprio come le foglie che cadono dagli alberi in questo periodo, i ricordi cadono dalle pareti del cuore finendo sui pavimenti dell'anima. Ora mi ritrovo davanti un tappeto di ricordi sul quale mio malgrado devo camminare, devo calpestarli uno dopo l'altro, stando attento a non sprofondare in qualche voragine ancora aperta e che credevo fosse chiusa. In fondo è quello il problema, a volte ci dimentichiamo dei vuoti causati dalle persone che abbiamo o che ci hanno lasciato andare via, o peggio ancora facciamo finta che siano stati già colmati, ingannando noi stessi per poi scoprire l'amara verità in malo modo. Un vuoto non colmato fa male, te lo porti dentro e senti che manca una parte di te, quando poi ti sei abituato alla sua presenza pare che sia tutto a posto, ma lui è lì che ti segue come un'ombra, attende pazientemente il momento in cui arrivano quei giorni nei quali senti un freddo improvviso dentro, che ti penetra nelle profondità dell'animo e ti strazia. Allora comprendi che non è cambiato niente, i demoni che credevi aver sconfitto sono ancora lì che si prendono gioco di te, mentre ballano nei tuoi vuoti e portano in trionfo le tue paure e le tue sconfitte tu stai cadendo per l'ennesima volta nel baratro. Un film già visto: quella persona se ne è andata ma dentro di te vive ancora, risali dal fondo costruendo barriere di indifferenza e cinismo sulle quali sai bene di non fare troppo affidamento, poiché incontrerai sempre qualcuno in grado di distruggerle colmando quel vuoto, proprio come aveva fatto chi l'aveva preceduta. Il vero problema, non è la perdita di una persona a cui teniamo, è il vuoto che ci lascia nell'animo ma il vuoto non fa poi così male, prima o poi si riempie.

lunedì 12 settembre 2011

Per me scrivere è il sentiero...

"Per me scrivere è il sentiero che mi conduce verso la luce nei momenti in cui sono avvolto dalle tenebre."

lunedì 15 agosto 2011

Pelle di luna

Corriamo sui granelli del tempo
che passa inesorabile
sotto questo cielo d'estate,
colmiamo i vuoti dell'animo
attraverso il sentiero dell'intimità.
Sdraiati ora su quest'umida sabbia
fa' sì che, la passione ti travolga
cavalcala insieme a me,
e che le mie mani voraci
di carne e parti proibite
si perdano sul tuo corpo.
Bruciamo insieme stanotte
nel fuoco del desiderio,
arrenditi ai brividi che salgono
sulla tua pelle di luna
mentre ti accarezzo dolcemente.
Fammi sentire il ruggito
della tua infinita bramosia,
spogliati d'ogni pensiero
lasciati penetrare anche l'anima.

lunedì 8 agosto 2011

Ho aperto un sito su altervista


Il vizio di smanettare non lo perdo proprio mai. Sabato siccome non avevo niente da fare mi è venuta la brillante idea di provare a costruirmi un sito/blog su altervista: http://giusepperomano.altervista.org. Per il momento terrò aperti sia questo blog sia quello appena aperto su altervista, poi più avanti vedrò di scegliere dove rimanere, per ora sto inserendo tutti i post che ho qui dall'altra parte, potrei anche esportare direttamente i contenuti ma preferisco fare così per evitare disordini con i codici. Insomma ora ho due blog, uno non mi bastava e conoscendomi credo che per decidermi ci metterò davvero molto, non sono mai stato un tipo deciso, mannaggia a me mannaggia.

venerdì 5 agosto 2011

Solo con le parole...

"Solo con le parole partorite dal cuore si può toccare l'anima altrui: penetrano in profondità e non esistono difese contro esse."

giovedì 4 agosto 2011

Inguaribile otaku


Per chi non lo sapesse la parola otaku è un termine giapponese che di solito si usa per indicare una persona che nutre un interesse ossessivo verso qualcosa, in genere questo qualcosa sono anime, manga e videogiochi. Tornare bambini ogni tanto fa bene, non c'è dubbio, ricordare i momenti di spensieratezza, guardare determinate cose con altri occhi è un dettaglio che cambia completamente la visuale. Io non posso dire di certo che sono un tipo che si mantiene giovane, anzi di solito la prima impressione che do alle persone che non mi conoscono è quella di essere un trentaseienne, invece la verità è che ho ventisei anni, quindi non so se ho reso l'idea. Devo dire però che c'è una passione, nata fin dalla più tenera età che non ho mai abbandonato completamente cioè quella per gli anime e manga. Gli anime sarebbero i cartoni animati giapponesi, i manga invece sono i fumetti giapponesi e hanno una particolarità: si leggono da destra verso sinistra. Ricordo che quando ero piccolo dopo i compiti passavo le ore sui fumetti o davanti alla tv a vedere leggende dell'animazione giapponese come "Hokuto no Ken" (in Italia il titolo è "Ken il guerriero"), "Devilman", "Saint Seya" (in Italia il titolo è "I cavalieri dello zodiaco"), "Dragon Ball", "Shin seiki Evangerion" (in Italia il titolo è "Neon Genesis Evangelion"), "Kotetsu Jeeg" (in Italia il titolo è "Jeeg robot d'acciaio), "Ashita no Joe" (in Italia il titolo è "Rocky Joe"), insomma potrei continuare all'infinito ma mi fermo qui, era giusto per fare un'idea. Ancora oggi, lo dico senza vergognarmi seguo con piacere qualche nuovo manga, ad esempio una serie che mi sta piacendo moltissimo, che è uscita nel novembre 1999 ed è tutt'ora in corso in Giappone è quella di "Naruto", oppure quando proprio la malinconia si fa sentire vado su youtube a guardarmi episodi di serie che ho citato prima, insomma sono proprio un inguaribile otaku non c'è proprio niente da fare, e mi piace esserlo, quando guardo un vecchio episodio di un cartone animato del passato, trascorro attimi di assoluta tranquillità, è come se in quei momenti tornassi bambino, svuoto la mente da qualsiasi pensiero o preoccupazione. Purtroppo devo dire con dispiacere che le nuove generazioni non sanno apprezzare certi classici del passato, ad esempio a dei figli di amici di famiglia avevo consigliato di guardare in rete qualche episodio de "L'uomo tigre", di "Goldrake", di "Rocky Joe", e di altri anime che comunque io considero dei capolavori in quanto lanciano anche dei messaggi sulla vita reale, su come va il mondo, su come ci si dovrebbe comportare in certi casi, insomma insegnano e trasmettano dei valori, almeno con me così è successo. A loro però, come alle nuove generazioni in generale, interessano solo grafica ed effetti speciali, la trama o comunque quello che trasmette un cartone animato passa in secondo piano, anzi credo che non venga neanche considerato, il declino in effetti era già iniziato durante la mia adolescenza con l'arrivo dei "Pokemon" e cartoni animati simili che secondo me servono solo ad addormentare le menti invece che a farle riflettere, o forse sono io quello sbagliato, malato mentalmente che a furia di drogarsi di questa roba si è fottuto letteralmente il cervello, questo non posso dirlo con certezza comunque quello che so di sicuro è che se davvero fossì malato preferirei non essere curato, lasciatemi così per favore, in questo mondo di carta animata, dove tutto è possibile e soprattutto dove i buoni vincono sempre sui cattivi.

mercoledì 3 agosto 2011

Ali dell'anima

Nelle profonde tenebre dell'anima
navigo in un vicolo cieco di ricordi
la ferita che sembrava essere chiusa
incessante continua a sanguinare
come ci fosse un coltello che trivellando
ingrandisce la piaga da te forgiata.
Le tue dolci bugie le tue malinconie
hanno lasciato un vuoto incolmabile,
e quest'essere infelice nel cuore
lo vedo riflesso nei tuoi occhi,
sul fondo di quest'arida atmosfera
il rimembrarti mi fa sentire vivo,
le ali dell'anima spiccano il volo
in un cielo scuro di un tempo passato,
e di colpo si sciolgono del tutto
nella sublime follia di un'illusione.

martedì 2 agosto 2011

Motore dei pensieri


Non so perché ma la sera, quando mi sdraio sul letto si accende il motore dei pensieri, come se fosse un riflesso incondizionato. Inizio a viaggiare nella mia mente, vedo attimi di vita vissuta, i flashback passano uno dopo l'altro senza interruzione, il cuore entra in risonanza con essi, così i ricordi diventano scintille capaci di riaccendere il fuoco di vecchie ferite che tornano a bruciare dentro l'anima. È una fiamma che purtroppo non si spegne facilmente, rende l'animo arido e rende cenere ogni emozione o sentimento che si para di fronte il suo cammino, man mano che avanza cresce e diventa sempre più intensa, inizia a trasformarsi, a prendere forma e quando la metamorfosi è finita la riconosci, in quel momento non puoi più mentire a te stesso, quella persona è ancora lì, ti brucia dentro ed ogni volta torna a tormentarti più forte di prima. Tu sei lì, come un pugile messo alle corde, poi inizi a guardare la realtà e lo spirito dell'ira inizia a prendere forma in te, come un maremoto ti travolge e squote dalle viscere, donandoti furore per andare avanti e spazzare via tutto, onda dopo onda. Resta il vuoto e la paura di commettere di nuovo gli stessi errori ma questo fa parte del gioco, l'esperienza purtroppo è una difesa valida solo nell'arco di un breve periodo di tempo, la corazza ottenuta tramite essa pian piano inizierà ad indebolirsi, credere il contrario vuol dire prendersi in giro, non siamo macchine siamo umani, per cui non serve lasciarsi trasportare dalle paure, bisogna solamente,  ogni volta che la vita picchia duro, cercare e ritrovare dentro se stessi quella forza e quel coraggio che ci hanno permesso di arrivare fin dove siamo arrivati.

lunedì 1 agosto 2011

Per me scrivere è


Oggi è arrivato agosto, mi sono svegliato davvero bene questa mattina, mi sento bene fuori e dentro stranamente, forse sono riuscito a ritrovare l'equilibrio perduto un po' di tempo fa. Non so se è per questo che mi sta venendo la brillante idea di cimentarmi nello scrivere racconti, forse sarà il caldo che è scoppiato oggi, ci sto pensando e se deciderò di farlo inserirò una nuova sezione in questo blog dedicata a storie/racconti, ancora devo decidere come chiamarla, avete idee per caso? Veramente era già da un po' che mi frullava nella testa il pensiero di raccontare una certa storia, sarà molto lunga quindi se la pubblicherò lo farò dividendola in capitoli con tanto di introduzione. Mi viene da ridere, perché parlo così ma in realtà non sono per niente sicuro di fare questa cosa, inoltre non riesco neanche a decidermi per il titolo da dare a questo racconto, va bene tanto ormai dovreste saperlo che sto fuori come un balcone quindi meglio non dire altro a riguardo, chi vivrà vedrà! Comunque ci tengo a precisare che non mi sono messo in testa di fare lo scrittore, alla fine per me scrivere è il sentiero che mi conduce verso la luce nei momenti in cui sono avvolto dalle tenebre, è una specie di rifugio, è una sorta di sfogo, è qualcosa che mi fa stare bene, quindi per questi motivi lo faccio, questa passione è nata quando avevo dodici anni e fino ad ora non mi ha mai abbandonato.

venerdì 29 luglio 2011

giovedì 28 luglio 2011

Camminavo a piccoli passi


Era inverno, camminavo a piccoli passi su di un sentiero fatto di frasi da dimenticare, ricordi e malinconia, sentivo il vuoto sotto i miei piedi ma non so perché non precipitavo. Avanzando iniziai ad intravedere una piccola luce, sembrava un sole nonostante fosse debole, tanto erano cupe e tetre le tenebre intorno a me, decisi di seguirla, mi sembrava familiare, e pensai di potermi fidare. Mi ritrovai così di fronte un bivio, scelsi con tranquillità e serenità la via da percorrere. All'inizio mi sembrava un percorso già fatto, pensavo e speravo fosse solo una mia impressione ma invece ora non ho più dubbi, sono tornato nello stesso posto da dove ero partito. Mentre camminavo cercavo di convincermi che non poteva essere come in realtà pensavo, ho finto di non vedere, era un cammino già visto ma non volevo ammetterlo, come al solito ho preferito ascoltare il cuore anche se sapevo che sarei andato incontro a vecchie paure, a ricordi che credevo sommersi. Ora rieccomi in questo labirinto di illusioni e menzogne, ad accogliermi ho trovato i soliti demoni che appena mi hanno visto hanno gridato: <<Bentornato all'inferno!>>. Mi sono bruciato nel fuoco che avevo cercato e che pensavo potesse scaldarmi, ed ora mi ritrovo abbattuto al suolo, non è una situazione nuova, mi ci sono trovato tante volte e so cosa succede a questo punto. Solo quando tocco il fondo inizio a reagire, in quei momenti, inizio a bere dal calice del dolore, quella rabbia che l'animo fa vibrare, essa si trasforma in forza per rialzarsi, ancora una volta, come una fenice che muore bruciata dalle sue stesse fiamme e risorge dalle proprie ceneri, l'anima trova la forza di risorgere proprio grazie alla sofferenza che l'ha abbattuta, tornando a volare più in alto di prima, abbandonando timori e fantasmi che l'hanno trascinata al suolo.

martedì 5 luglio 2011

Un punto a volte ti cambia la vita


Oggi sono stato all'università, siccome non ho passato lo scritto di quel famoso esame sono andato a vedere cosa avevo sbagliato, dopo tre ore d'attesa sono riuscito a vedere finalmente questo benedetto compito, trattasi di matematica, all'inizio sono preda di un'illusione, vedo quattro punti nella parte teorica (per far valere il compito bisogna fare almeno quattro punti di teoria altrimenti il compito non è valido, anche se si fanno tutti gli esercizi), domando quindi alla professoressa come mai a me risultava teoria insufficiente se sul compito c'erano quattro punti. Lei mi risponde che quel numero uno che vedevo scritto sul secondo quesito era stato cancellato, si vedeva appena la cancellatura ma aveva ragione lei, ragion per cui senza fare tante storie ho chiesto chiarimenti sul primo quesito visto che a quello mi aveva dato tre punti su quattro, ma anche lì nulla da fare alla fine aveva ragione lei non potevo negarlo, mi rimane il fatto di non aver capito come mai quel punto mi è stato tolto ma ho preferito non fare tante storie, un po' per rispetto ed umiltà un po' per non rendermi "antipatico", inoltre la matematica come si sa richiede precisione, ed io a quanto pare non lo sono stato in modo scrupoloso, e comunque sul primo quesito lei ha ascoltato pazientemente le mie ragioni, spero vivamente di non averla seccata o di non aver urtato la sua sensibilità durante tale confronto, alla fine dopo averla ringraziata e salutata me ne sono andato, riproverò a fare questa prova tra una settimana, sperando che sia la volta buona. Morale della favola: un punto a volte ti cambia la vita!

lunedì 4 luglio 2011

Non provo mai del rancore



Io non sono mai stato di quelli che dimentica e perdona, o di quelli che perdonano ma non dimenticano, io non perdono e non dimentico, al donare il perdono preferisco altro. A volte le scuse non bastano, in certi casi non c'è niente che si possa fare per porre rimedio ad un'azione. Il dolore provocato da una ferita aperta si trasforma in rabbia che mi ridà la forza per rialzarmi, non provo mai del rancore, semplicemente la persona che l'ha provocata smette di esistere, l'indifferenza è una lama tanto affilata quanto lenta nel trapassare l'anima di una persona, non c'è migliore arma di questa per restituire al mittente la sofferenza, ci ho sempre provato gusto nel comportarmi in questo modo. Forse sarà cinico, immorale o un qualcosa di simile, ma non mi interessa, l'importante secondo me è essere a posto con se stessi, il resto non conta! Se questo vuol dire essere una cattiva persona, ebbene sono felice di esserlo poiché non sono finto, sono vero, mi mostro per quello che realmente sono, non indosso più una maschera, l'ho buttata via molto tempo fa.

venerdì 1 luglio 2011

Le battaglie più difficili...

"Le battaglie più difficili sono quelle contro noi stessi, richiedono tempo, e paradossalmente senza credere in se stessi è impossibile vincerle."

giovedì 30 giugno 2011

Suggerire la morte



Io sinceramente non ho la più pallida idea di come, una donna o un uomo arrivano ad avere problemi così pesanti con il proprio fisico, tali da arrivare a perdere severamente peso in breve tempo, cosa gli scatta nella testa? Molto tempo fa ebbi qualche problema di questo tipo, ma in maniera lieve, non sono finito in nessuna clinica per fortuna ed ora se ingrasso o dimagrisco me ne frega relativamente. Non voglio parlare delle cause di questi disturbi alimentari, anche perché non ci sono passato, non sono un medico, leggendo un po' di articoli in rete ho capito che le cause vanno ricercate soprattutto nei canoni che detta la moda e sugli stereotipi che ha creato la nostra società malata, basata ormai solo sull'esteriorità ma non è solo questo, la mente umana è come un labirinto, trovare la strada giusta è difficile. Poco fa ho visitato un blog pro anoressia, sono rimasto basito, cioè queste ragazze si scambiano consigli su come andare avanti nell'autodistruzione che loro chiamano "lotta al grasso". Ora per carità io non voglio fare nessun tipo di predica, anche perché sono il classico tipo che le detesta, ma dico io, se tu vuoi autodistruggeri per me puoi farlo anche, se sono una persona che ti vuole bene ovviamente cerco di tirarti fuori da questa tua convinzione, ma se non ti conoscessi non mi sognerei mai di darti consigli su come fare questa cosa, o quanto meno di sostenere il tuo suicidio, e comunque se proprio volessi suicidarmi potrei anche dirlo ma mica darei consigli su come fare. Mi domando ma queste persone al posto di una coscienza cosa diamine hanno? Hanno un'anima? Mi viene da pensare che sono persone talmente deboli in quei momenti, che cercano di sostenere la loro scelta in quel modo, eppure non lo so, non credo ci sia una spiagazione razionale. Non riesco a trovare delle risposte, è vero che si tratta di persone che hanno un problema, però a tutto c'è un limite, possibile che la loro ossessione le faccia completamente perdere ogni minima particella di buon senso? Io mi rendo conto che si tratta di persone rinchiuse in una gabbia mentale, che gli fa vedere tramite i loro occhi una realtà distorta, un corpo non bello, ma suggerire la morte non è accettabile! Il web è pieno di donne che hanno dovuto lottare per superare questa malattia, raccontano le loro storie, ascoltando le loro parole si capisce che escono distrutte da questa esperienza, da come parlano una parte di loro è morta per sempre, è come se qualcosa dentro di loro si è spezzato violentemente aprendo un vuoto con cui bisogna imparare a convivere per il resto della vita, rimango ancora più stupito quindi quando leggo certe cose sui blog di cui parlavo prima, che poi non mi spiego perché certi siti rimangono aperti, e perché i media non accendono i riflettori su questi problemi, per quello che penso, più se ne parla meglio è, l'informazione è una buona difesa per combattere fenomeni simili a questo.

mercoledì 29 giugno 2011

Sino ad oggi


Questa sera mi sto voltando indietro, non per rimurginare sul passato o cose simili, ma per capire che diamine ho combinato sino ad oggi e dove sto andando, penso che capita un po' a tutti ogni tanto di fare certi pensieri. Arrivano solo domande, nessuna risposta, ma come si dice in questi casi l'importante è andare avanti, e a me pare proprio di non essere fermo, spero di non sbagliarmi. Tutto sommato alla fine stasera mi sento tranquillo e rilassato, giornata trascorsa prima a studiare poi in palestra, e mentre scrivo queste poche righe mi gusto una birra ghiacciata, direi che posso smetterla di tormentarmi con certe domande, meglio godersi un po' di relax. Direi che la serata sarebbe perfetta se qui ci fosse una certa persona, ma purtroppo non si può avere tutto dalla vita quindi per ora va bene così, confido nel domani, sperando che sia sempre meglio.

martedì 28 giugno 2011

lunedì 27 giugno 2011

Battiti


Tra i suoni del silenzio di questa notte
ascolto la mia anima,
sta chiamando colei che ha sempre bramato,
è lei la luce in grado di guidarla
attraverso i meandri dell'oscurità.
Nella volta celeste ti guardo
sei la stella che presagisce
il mio sgomento, la mia passione
e la mia paura,
facendomi sentire di nuovo vivo.
Così il cuore inizia di nuovo la sua corsa
i battiti tornano a farsi sentire sempre di più
accompagnano i brividi sul mio corpo
per ogni tuo sguardo, ogni tua carezza, ogni tuo bacio...
Stavolta non li fermerò li lascerò andare con incoscienza.

venerdì 24 giugno 2011

Mancano solo tre giorni


Oggi qui è festa patronale, io dovevo essere al concerto di Pino Daniele ed Eric Clapton a Cava de' Tirreni, ma invece sono qui a scrivere, non sono neanche uscito nonostante la festa, perché a breve ho un esame difficile e l'unica cosa che faccio in questi giorni è studiare! Macano solo tre giorni a questo diamine d'esame, sto studiando come un pazzo ma non so fino a che punto servirà, visto che sono il classico tipo che non sa studiare, cioè non ho un buon metodo, o per dirla ancora meglio lavoro molto senza ottenere grandi risultati. Questa è la terza volta che provo a fare questo dannato esame, non so più a chi santo appellarmi, devo informarmi su chi di loro sarà di turno lunedì, mi appellerò a lui sperando in una sua grazia, anche se per il mio caso occorrebbe una mano ancora più pesante, lo ammetto sono un caso super disperato.

giovedì 23 giugno 2011

Un fiume non cambia...

"Un fiume non cambia il suo percorso ma scorre continuamente, ed è nello scorrere che avviene il vero cambiamento."

mercoledì 22 giugno 2011

Eterna salita



La vita a volte è davvero dura, ci sono periodi che sembrano un'eterna salita, in cui ogni attimo di tranquillità va assaporato come un bicchiere d'acqua dopo due o tre giorni passati in un deserto. Andando avanti, continuando a salire, ti domandi quando diamine finirà questa scalata, ma ovviamente la risposta non la sa nessuno, l'unica cosa sicura è che prima o poi tutto finisce, non si può sempre arrancare, arriverà il momento della svolta, quindi nell'attesa che arrivi o che la si raggiunga, non rimane altro da fare che rimboccarsi le maniche, stringere i denti ed avanzare fin quando non si raggiunge la vetta. Facile a dirsi, tutt'altro che a farsi, la tentazione di cedere alla resa ti segue passo dopo passo, pronta ad approfittare ad ogni attimo di sbandamento, nei momenti peggiori sale quella vocina dentro di te, dicendoti:<<Ehi! Ma chi te lo fa fare? Su lascia stare, non ne vale la pena!>>. Devo dire la verità se avessi dato retta a questa voce un paio di volte, avrei evitato delle delusioni gigantesche, però alla fine anche le delusioni servono, ti rendono più forte! La chiave sta nel mantenere l'equilibrio tra il razionale e l'irrazionale, tra la lucidità e la follia, è l'equilibrio la chiave di tutto, con quello forse si può andare avanti superando gli ostacoli durante il cammino, e rialzarsi quando si cade al suolo senza la paura di sprofondare di nuovo nell'abisso.

martedì 21 giugno 2011

Doppio caos


Giornata tra caos ed ordine caotico. Il crepuscolo stasera era rosso, spero che per domani porti bene. A volte mi chiedo dove stia andando, ma non riesco mai a trovare una risposta convincente. A volte sono convinto di avanzare arrancando, non so se perché lo faccio, forse dovrei fermarmi ma non ci riesco, è come se fossi un treno in corsa, è difficile arrestarlo all'improvviso, e poi non capisco neanche perché dovrei fermarmi, non credo che cambierebbe nulla allo stato attuale delle cose. Altre volte invece mi sembra di essere davanti ad un bivio, immobile, rifletto su quale direzione prendere, ma non riesco mai a prendere una decisione, tempo di fare due passi in avanti che subito ne faccio tre all'indietro. Direi proprio che è in giorni come questi che mi sento confuso nella confusione, una specie di doppio caos in cui non riesco ad isolare le parti. L'unica cosa di cui sono certo è che non mi voglio arrendere, voglio resistere!

lunedì 20 giugno 2011

Tragitto indicato


Mi sono seduto in riva al fiume, ho atteso con pazienza quel qualcosa che irrompe dentro e spazza via tutte le paure, le debolezze... Finalmente la mia pazienza è stata ricompensata. Ora penso a chi mi vedeva lì, fermo e solo, mi dicevano di provare ad alzarmi ed andare via, mi dicevano che stando fermo niente sarebbe mai cambiato, mi accusavano di essere un debole con poca forza d'animo, stolti e ciechi, mi guardavano con gli occhi sbagliati, non potevano vedere il mio essere mobile nell'immobilità. Un fiume non cambia il suo percorso ma scorre continuamente, ed è nello scorrere che avviene il vero cambiamento, la mia anima ha preferito ascoltare il fiume, lui gli ha indicato la strada, lei ha semplicemente percorso il tragitto indicato.

sabato 18 giugno 2011

Mi fa quasi pena


Oggi il mio passato torna a farmi visita,
bussa alla mia porta con superbia ed arroganza
convinto che faccia ancora parte della mia vita,
non sa cosa è successo durante la sua assenza.
Pare proprio che per lui nulla è cambiato,
lo guardo e rido con gusto, mi fa quasi pena,
dopo aver buttato via il mio cuore, è tornato,
ma la sua parola ora è leggera come una falena.
Non riesce a capire cosa stia succedendo,
è confuso, osserva silenzioso il mio fare indifferente,
senza successo, prova a scoprire a cosa stia pensando,
si rende conto che non riesce più a scrutare la mia mente.
Comprende allora che la mia anima ormai è legata
a colei che venne dopo il suo abbandono,
ha dimenticato da molto quello che è stata
e da lei solo indifferenza avrà in dono.

giovedì 16 giugno 2011

Una birra in compagnia


Giornata trascorsa sui libri, la mente non so perché mi riporta indietro a ricordi per niente belli, insomma un periodo non proprio bello se non fosse per quella persona che mi ritrovo accanto, se non fosse per lei forse davvero uscirei pazzo. Oltre a lei ovviamente ci sono i miei amici, quelli di sempre, conosciuti ai tempi de liceo, con tutti i casini che ho in questo periodo li vedo molto poco, ma stasera a quanto pare una birra in compagnia non ce la toglie nessuno. Spero davvero che una serata con loro e con la birra lavi via i postumi di questa giornata, e che faccia smettere alla mia mente di sciabordare pensieri e ricordi continuamente.

martedì 14 giugno 2011

Il cuore assomiglia...

"Il cuore assomiglia un po' ad un ubriaco: non ragiona, dice sempre la verità, fa quello che sente e basta."

lunedì 13 giugno 2011

Madre notte


Le tenebre aprono il loro sipario, dopo una giornata passata a divorare l'altro me stesso, in corpo non sento più nulla, vorrei solo sdraiarmi sul letto della solitudine tanto per non perderci confidenza. Qualcosa dentro di me forse si sta ricomponendo, o forse questo è il rumore di vecchie ferite che si stanno chiudendo, un po' come quando dopo un terremoto avvengono le famose scosse di assestamento, così l'animo fa la stessa cosa dopo essere stato ferito, cerca un nuovo equilibrio. Madre notte sei di nuovo qui, aspettavo proprio te, vorrei essere sicuro di quello che penso, chi hai portato questa volta alla porta della mia anima? Vedo una figura avvolta dalla luce, ma non riesco a riconoscerla, è un bagliore troppo forte, i miei occhi non resistono. La mente è nella confusione più totale. Intorno è silenzio. Provo a toccarla ma non ci riesco. Il delirio mi pervade. Il cuore inizia a parlarmi. Ecco, ora forse inizio a capire chi sia e da dove venga. Ora posso dire con sicurezza che qualcosa nella mia anima si è ricomposto.

venerdì 10 giugno 2011

Maledetta voglia


Non era come credevo, o meglio sapevo che non era come credevo che fosse, ci sono passato altre volte ma nonostante l’esperienza non è cambiato niente, non basta riuscire a dirle: <<Va bene non ci sentiamo più, non ti voglio più vedere!>>. A volte la rabbia che inonda l’animo in determinati momenti, non basta a fermare un dannato pensiero, quello che ti fa sciabordare l'anima come la chiglia di una nave e che allo stesso tempo ti fa volare come volano le foglie travolte dal vento. All'inizio pare che sei convintissimo che puoi fare a meno di quella persona, ma poi, dopo un po' la voglia di riaverla vicino prende il sopravvento, batte sulla mente come il mare sbatte continuamente sugli scogli. Quella maledetta voglia fa crescere ancora di più la rabbia, ma non c’è nulla da fare, perché il cuore assomiglia un po' ad un ubriaco: non ragiona, dice sempre la verità, fa quello che sente e basta. Non so se arrendersi a costui sia giusto o sbagliato, so solo che in alcuni momenti tutto quello che vorrei è averla tra le mie braccia, quindi scelgo di assecondare il suo delirio, la follia non porta mai alla noia quindi una cosa positiva la guadagno di sicuro.

giovedì 9 giugno 2011

Quattro belle croci sul si


Manca poco ormai a questo benedetto referendum, si vota domenica 12 giugno dalle ore 08:00 alle ore 22:00 e lunedì 13 giugno dalle ore 07:00 alle ore 15:00. Sono quattro schede colorate, una per ogni quesito: la prima scheda è di colore rosso, riguarda le "Modalità e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica", cioè in sostanza tale quesito propone l'abrogazione di norme che consentono attualmente la gestione dei servizi pubblici locali ad operatori economici privati; la seconda scheda è gialla, riguarda la "Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito", questo quesito è sull'abrogazione delle norme che stabiliscono la determinazione della tariffa per l'erogazione dell'acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione del capitale investito dal gestore; la terza scheda è grigia (colore adatto al tema che tratta), il quesito è sull'abrogazione (se non sbaglio parziale) delle nuove norme introdotte recentemente che consentono la produzione di energia elettrica sul territorio nazionale tramite l'utilizzo di centrali nucleari; l'ultima scheda (la quarta) è verde (credo proprio che abbiano scelto questo colore per affidarsi alla speranza) e riguarda le norme in materia di legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale. Siccome è un referendum abrogativo bisogna votare "SI" per abrogare le norme che vengono trattate nei quattro quesiti delle quattro schede colorate. Personalmente io metterò quattro belle croci sul si, una su ogni scheda. L'acqua è un bene comune, non deve rimanere privatizzata. Il nucleare non lo voglio visto che abbiamo vento, sole ed acqua in quantità. Dobbiamo essere tutti uguali davanti alle legge quindi niente legittimo impedimento. A parte questo spero che anche quelli che sono favorevoli al "NO" andranno a votare, poiché per far valere questo referendum bisogna raggiungere il quorum (50% + 1), altrimenti sarà tutto inutile. Quindi mi raccomando, di qualsiasi colore politico voi siate andate a votare e mandate a votare!

venerdì 27 maggio 2011

In coloro che hanno...

"In coloro che hanno raggiunto l'equilibrio, quando la tigre inizia a ruggire e vuole avanzare, il drago appare, pronto a combatterla."

venerdì 20 maggio 2011

Ormai sei solo polvere...

"Ormai sei solo polvere su ricordi appassiti, isolati, foglie secche che cadono dagli alberi in autunno, vecchie fotografie conservate distrattamente, le riguardi con freddezza, poi le metti da parte o le butti via."

giovedì 19 maggio 2011

Lacrime di sangue


Demoni che dal passato rinascono
si avvicinano alle porte dell'animo,
con passo deciso e veloce avanzano
sicuri di divorarlo in un attimo.
La paura è valida alleata se controllata,
ella sarà come fuoco che li ridurrà in cenere
e come acqua che li travolgerà con un'ondata,
è l'ora di reagire non di temere.
Aspetto senza pensare a fuggire,
il coraggio si fa spazio nel mio cuore
e a loro non resterà che morire
davanti ad un'anima così gonfia di furore.
La mia mente gli diede forza e vita
ma il momento è finalmente arrivato
questa sarà la loro ultima visita
e non ci saranno ricordi di quello che è stato,
dai miei occhi lacrime di sangue sgorgheranno
e porteranno via da me ogni sofferenza,
contro questo spirito nulla potranno:
li spazzerà via con rabbia e violenza.

lunedì 16 maggio 2011

Sono io il tuo demone ora


Solo con le parole partorite dal cuore si può toccare l'anima altrui: penetrano in profondità e non esistono difese contro esse. In verità c'è sempre da considerare il fatto se la persona a cui parliamo ha udito per le nostre parole. Le mie a te arrivarono qualche tempo fa, perché a quanto pare da te non me ne ero mai completamente andato, tu invece da me sei sparita completamente, sei un demone morto e sepolto, che si divertiva a tormentare il mio presente. Ecco perché nonostante ancora persisti dopo così tanto tempo la mia porta per te rimane chiusa, non la riaprirò per nessun motivo. Sono io il tuo demone ora, tu mi hai creato ed io ti sto dando una mano a disfartene con un'arma che ripaga i tuoi comportamenti: l'indifferenza. Le parole che ti sussuravo tempo fa sono rimaste lì, non fanno parte del presente, ormai sei solo polvere su ricordi appassiti, isolati, foglie secche che cadono dagli alberi in autunno, vecchie fotografie conservate distrattamente, le riguardi con freddezza, poi le metti da parte o le butti via.