giovedì 3 novembre 2011

Dietro il suo mistero


Febbraio quella sera non si era certo risparmiato, faceva parecchio freddo, un ragazzo era sotto casa di una ragazza conosciuta da un paio di settimane, la stava aspettando in macchina con l'aria calda accesa, i fari dei lampioni del viale a fargli compagnia ed in sottofondo la canzone "Sex" dei Negrita. Era la famigierata terza sera, quella in cui di solito si stabilisce se continuare a vedersi oppure se chiudere il sipario. Lei arrivò un po' in ritardo, si era davvero preparata alla grande, per un attimo lo prese come un segnale incoraggiante poi però si ricordò che era sabato, pensò quindi che lui non c'entrasse assolutamente nulla con la sua preparazione a tiro. Lei entrò in macchina, lo salutò con il classico bacio sulla guancia e andarono in un pub a trascorrere la prima parte di quel sabato sera. Mangiarono un hamburger e bevvero un paio di birre ciascuno. La tipa da un lato sembrava la sua anima gemella, le piaceva bere, fumare e giocare a biliardo, infatti per questo motivo anche gli amici di lui dicevano che formavano davvero una bella coppia date queste affinità, ovviamente parlavano così per prendere in giro. Con lei non si trovava male, ma doveva capire bene con chi aveva a che fare, e sinceramente non riusciva proprio ad inquadrarla come persona, questa cosa lo spaventava ed attraeva allo stesso tempo. - Le persone misteriose, sono come una sorta di ostrica chiusa, la vai ad aprire e non sai se nascondono un perla preziosa oppure solo il vuoto - pensava mentre le parlava della giornata appena trascorsa, non togliendo mai lo sguardo dai suoi occhi. Dopo il pub la portò un po' nella sua comitiva, la ragazza era una tipa socievole, non si faceva problemi e a quanto pare risultava simpatica anche agli amici di lui, alla fine rimasero circa venti minuti per poi proseguire la serata per fatti loro, - Ora dove ti andrebbe di andare? - chiese lui, - A bere, però stavolta offro io! - rispose lei ridendo. Presero di nuovo la macchina ed andarono in un locale chiamato "La caffetteria", era il posto giusto per una coppia o gruppi di ragazzi che volevano trascorrere la serata bevendo superalcolici. - Cosa mi consigli? - chiese lei appena si sedettero al tavolo, - Hai mai assaggiato martini bianco con vodka alla fragola, ghiaccio e limone? - rispose lui, - No, mai! - disse lei, - Allora ti consiglio di prenderlo, a me piace molto - disse lui. Ordinarono così il cocktail proposto dal ragazzo, a lei piacque molto e ne ordinò un altro, - Non è che starai esagerando? - chiese lui con aria leggermente preoccupata, - No ma che non preoccuparti, reggo bene tranquillo! - rispose lei con tono convincente. A quel punto lui fece buon viso a cattivo gioco, non credeva alla storia del reggo bene, ma non voleva essere fastidioso così aspettò che finisse il suo secondo drink. Finito di bere, provò ad anticiparla per andare a pagare il conto ma lei se ne accorse e lo bloccò in tempo, - Ah allora non sei così ubriaca, brava mi fa piacere! - le disse ridendo, - Te l'ho detto che reggo bene! - disse lei fingendo un'aria imbronciata. Lui aveva bene in mente dove portarla per concludere la serata in bellezza, anche perché lei gli aveva detto di avere un po' di erba da fumare, gliela aveva regalata un suo amico nel pomeriggio e voleva andare in un posto tranquillo dove andare a consumarla. Lui pensava e sperava di poter prendere così due piccioni con una fava: fumo e sesso in unico luogo. Arrivarono nel posto dove il ragazzo era solito appartarsi in macchina con una ragazza, c'era un bel panorama, il golfo appariva in tutta la sua bellezza, colorato dalle luci che squarciavano le tenebre della notte, uno spettacolo meraviglioso, anche lei ne rimase davvero meravigliata e tutto sembrava procedere nel migliore dei modi. Furono presi per un attimo da un attacco di romanticismo ed iniziarono a fare un remake della scena più famosa del film "Ghost" rollando insieme la cartina con dentro l'erba, si resero conto però che la stavano solo rovinando, così smisero scoppiando a ridere. A quel punto lui iniziò ad essere abbastanza ottimista, sentiva una vocina dentro che gli ripeteva incessantemente - Vai che si tromba stasera! Dai che te la dà! -. L'accesero ed iniziarono a fumarla, lui decise di lasciarle un po' più della metà da fumare visto che avevano solo quella a disposizione, voleva fare un gesto carino, non lo fece per raggiungere più facilmente quello scopo, detestava provarci con una ragazza fuori controllo visto che già una volta si era dovuto subire la tristissima frase "Con te ci sono stata, ma solo perché ero fatta!". Mentre fumavano parlavano, si rideva un po' più facilmente in quelle condizioni, finito di fumare lei buttò la canna dal finestrino. Ecco il momento di arrivare al dunque era arrivato, lui iniziò ad accarezzarle i capelli ed avvicinò la sua bocca a quella di lei per baciarla, ella in un primo momento sembrava consenziente, ma poi si ritrasse di scatto, rimase ferma con lo sguardo fisso in avanti, - Portami subito a casa - disse con tono tirato, si sentiva male, infatti neanche il tempo di finire la frase che aprì lo sportello della macchina ed iniziò a vomitare, un po' dentro un po' fuori. Lui in quei momenti benediva il fatto di avere tappetini di gomma al posto della moquette e le teneva la fronte per aiutarla a svuotarsi di tutto quello che aveva in corpo, quando vide che aveva finito pulì il vomito, la tipa se ne stava sul sedile in uno stato di semi incoscienza. Riaccese la macchina e la portò in una fontana lì vicino, lei non ce la faceva neanche a camminare, così lui l'aiutò a darsi una rinfrescata accompagnandola passo dopo passo. Ripartirono verso di casa lei, erano circa le quattro del mattino, lui scese dalla macchina, non perse tempo a mettersi la giacca ma si fiondò subito da lei per aiutarla tirando su il cappuccio della felpa che indossava quella sera, lei gli consegnò le chiavi per entrare nel parco dove abitava. Arrivati nell'atrio del palazzo, lei disse che doveva togliersi i tacchi altrimenti avrebbe fatto troppo rumore nelle scale, provò a toglierseli con l'aiuto di lui ma in quelle condizioni non riusciva nemmeno a pensare - Senti risolviamo il problema a modo mio - disse lui, così la prese in braccio e chiese a lei di reggere le chiavi per entrare nel palazzo. Entrarono, lui l'accompagnò al secondo piano grazie all'ascensore, la mise giù fuori la porta dell'appartamento, lei lo ringraziò e lo salutò in modo distaccato. Il ragazzo pensò che quella freddezza era dovuta al fatto che stava male, ma qualcosa non lo convinceva. Uscì fuori l'atrio per tornare alla macchina ma trovò il cancello principale chiuso, per fortuna in quel momento stava rientrando una coppia che apri di nuovo il cancello - Aò! A ragazzì, la prossima volta rimani dentro eh! - le disse la donna mentre rientrava nel palazzo. Quella che doveva essere la serata ideale per entrambi diventò una serata da dimenticare, anche se era difficile cancellare un simile ricordo. L'indomani la chiama per avere sue notizie, per sapere come stava, ma il cellulare di lei risultava spesso spento e quando squillava lei non rispondeva. Nel tardo pomeriggio finalmente riesce a beccarla su windows live messenger, e subito gli chiede come stava e perché non l'aveva richiamato al cellulare. Le risposte di lei non furono quelle sperate - Senti, tu a me devi lasciarmi stare, sei stato davvero un gran maleducato! Mentre vomitavo hai pensato a pulire la macchina, e sotto casa mia ti sei messo il cappuccio, dicevi che ti piaceva fumare e hai fatto fumare solo me, bugiardo, con te non voglio avere più niente a che fare! - scrisse lei nella finestra di conversazione. - Ehi bella, ma fammi sentire, oggi che ti sei bevuta? Non lo sai che fa male bere dopo una sbronza? O hai fumato? Fammi capire dovevamo tornare a casa tua con il vomito in macchina? Mentre vomitavi ti tenevo la fronte, ho pulito dopo, sotto casa tua ho messo il cappuccio perché faceva un freddo cane, non sapevo fosse maleducazione. Mi rendo conto solo ora che forse tu appartieni ad un altro mondo o forse hai qualche problema mentale perché io davvero rimango esterrefatto dalle tue parole, fatti curare è meglio, invece di dire assurdità! - ribattè lui. La conversazione terminò lì, quando lui inviò il messaggio lei passò offline, da quel momento in poi non ebbero più contatti. Lui non sapeva davvero cosa pensare, era allibito, due giorni dopo però scoprì la verità tramite una loro amica in comune: lei era interessata ad un altro, un suo ex che si era rifatto vivo proprio il sabato pomeriggio, lei gli chiese di uscire ma l'ex rifiutò, così per farlo ingelosire decise di uscire con il ragazzo conosciuto da un paio di settimane. Il malcapitato ora l'aveva inquadrata, dietro il suo mistero c'era solo il vuoto e non una perla preziosa, ci rimase molto male poiché non si spiegava come aveva fatto ad essere così ingenuo, ma il destino a volte paga nel breve periodo, infatti alla fine lei riusci di nuovo ad uscire con il suo ex, era convinta che sarebbero di nuovo stati insieme per sempre, ma lui non gli aveva detto che ad una settimana di distanza si sarebbe trasferito in Germania per lavoro, la usò qualche sera prima di partire, lei seppe di questo trasferimento solo il giorno prima della partenza. La ragazza aveva ingannato un ragazzo per una sera, per essere illusa da un suo ex per una settimana.

3 commenti:

  1. Ho messo divertente nelle reazioni per ironizzare un pò la cosa. E' chiaro però che per quel ragazzo sia stato tutt'altro. Purtroppo queste cose accadono anche nella realtà di tutti i giorni...ognuno di noi ne è toccato anche se in parte. Ma è anche vero che questa, come ogni cosa negativa, ci aiuta a conoscere meglio noi stessi, le nostre reazioni, le persone e i loro comportamenti. Diventiamo piu' attenti ai dettagli, alle parole e gesti. Piu' selettivi. E' proprio grazie a questo tipo di persone che, col tempo riusciremo un giorno a bere un cocktail con la persona che merita davvero.

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  2. @Kora Sono d'accordo, alla fine queste esperienze fortificano se si prendono nella maniera giusta... ;)

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