venerdì 29 luglio 2011

L'indifferenza è una lama...

"L'indifferenza è una lama tanto affilata quanto lenta nel trapassare l'anima di una persona."

giovedì 28 luglio 2011

Camminavo a piccoli passi


Era inverno, camminavo a piccoli passi su di un sentiero fatto di frasi da dimenticare, ricordi e malinconia, sentivo il vuoto sotto i miei piedi ma non so perché non precipitavo. Avanzando iniziai ad intravedere una piccola luce, sembrava un sole nonostante fosse debole, tanto erano cupe e tetre le tenebre intorno a me, decisi di seguirla, mi sembrava familiare, e pensai di potermi fidare. Mi ritrovai così di fronte un bivio, scelsi con tranquillità e serenità la via da percorrere. All'inizio mi sembrava un percorso già fatto, pensavo e speravo fosse solo una mia impressione ma invece ora non ho più dubbi, sono tornato nello stesso posto da dove ero partito. Mentre camminavo cercavo di convincermi che non poteva essere come in realtà pensavo, ho finto di non vedere, era un cammino già visto ma non volevo ammetterlo, come al solito ho preferito ascoltare il cuore anche se sapevo che sarei andato incontro a vecchie paure, a ricordi che credevo sommersi. Ora rieccomi in questo labirinto di illusioni e menzogne, ad accogliermi ho trovato i soliti demoni che appena mi hanno visto hanno gridato: <<Bentornato all'inferno!>>. Mi sono bruciato nel fuoco che avevo cercato e che pensavo potesse scaldarmi, ed ora mi ritrovo abbattuto al suolo, non è una situazione nuova, mi ci sono trovato tante volte e so cosa succede a questo punto. Solo quando tocco il fondo inizio a reagire, in quei momenti, inizio a bere dal calice del dolore, quella rabbia che l'animo fa vibrare, essa si trasforma in forza per rialzarsi, ancora una volta, come una fenice che muore bruciata dalle sue stesse fiamme e risorge dalle proprie ceneri, l'anima trova la forza di risorgere proprio grazie alla sofferenza che l'ha abbattuta, tornando a volare più in alto di prima, abbandonando timori e fantasmi che l'hanno trascinata al suolo.

martedì 5 luglio 2011

Un punto a volte ti cambia la vita


Oggi sono stato all'università, siccome non ho passato lo scritto di quel famoso esame sono andato a vedere cosa avevo sbagliato, dopo tre ore d'attesa sono riuscito a vedere finalmente questo benedetto compito, trattasi di matematica, all'inizio sono preda di un'illusione, vedo quattro punti nella parte teorica (per far valere il compito bisogna fare almeno quattro punti di teoria altrimenti il compito non è valido, anche se si fanno tutti gli esercizi), domando quindi alla professoressa come mai a me risultava teoria insufficiente se sul compito c'erano quattro punti. Lei mi risponde che quel numero uno che vedevo scritto sul secondo quesito era stato cancellato, si vedeva appena la cancellatura ma aveva ragione lei, ragion per cui senza fare tante storie ho chiesto chiarimenti sul primo quesito visto che a quello mi aveva dato tre punti su quattro, ma anche lì nulla da fare alla fine aveva ragione lei non potevo negarlo, mi rimane il fatto di non aver capito come mai quel punto mi è stato tolto ma ho preferito non fare tante storie, un po' per rispetto ed umiltà un po' per non rendermi "antipatico", inoltre la matematica come si sa richiede precisione, ed io a quanto pare non lo sono stato in modo scrupoloso, e comunque sul primo quesito lei ha ascoltato pazientemente le mie ragioni, spero vivamente di non averla seccata o di non aver urtato la sua sensibilità durante tale confronto, alla fine dopo averla ringraziata e salutata me ne sono andato, riproverò a fare questa prova tra una settimana, sperando che sia la volta buona. Morale della favola: un punto a volte ti cambia la vita!

lunedì 4 luglio 2011

Non provo mai del rancore



Io non sono mai stato di quelli che dimentica e perdona, o di quelli che perdonano ma non dimenticano, io non perdono e non dimentico, al donare il perdono preferisco altro. A volte le scuse non bastano, in certi casi non c'è niente che si possa fare per porre rimedio ad un'azione. Il dolore provocato da una ferita aperta si trasforma in rabbia che mi ridà la forza per rialzarmi, non provo mai del rancore, semplicemente la persona che l'ha provocata smette di esistere, l'indifferenza è una lama tanto affilata quanto lenta nel trapassare l'anima di una persona, non c'è migliore arma di questa per restituire al mittente la sofferenza, ci ho sempre provato gusto nel comportarmi in questo modo. Forse sarà cinico, immorale o un qualcosa di simile, ma non mi interessa, l'importante secondo me è essere a posto con se stessi, il resto non conta! Se questo vuol dire essere una cattiva persona, ebbene sono felice di esserlo poiché non sono finto, sono vero, mi mostro per quello che realmente sono, non indosso più una maschera, l'ho buttata via molto tempo fa.

venerdì 1 luglio 2011

Le battaglie più difficili...

"Le battaglie più difficili sono quelle contro noi stessi, richiedono tempo, e paradossalmente senza credere in se stessi è impossibile vincerle."